Domande sempre più attuali dopo che le modifiche al RUEn entrate in vigore in Ticino nel gennaio 2024 hanno introdotto limiti più severi alla sostituzione degli impianti, favorendo l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili.
L’uso di combustibili fossili è ancora permesso, ma fortemente limitato. Inoltre, in futuro, sarà sempre più difficile fare affidamento su queste fonti. Infatti, il nuovo Piano Energetico e Climatico Cantonale (PECC), attualmente al vaglio del Gran Consiglio (Messaggio 8467), punta entro il 2050 a un Ticino:
– energeticamente indipendente,
– climaticamente neutrale,
– preparato ai cambiamenti climatici.
In particolare, il punto 5.2.1 a) del PECC prevede che entro il 2040 tutti gli edifici abitativi esistenti utilizzino solo energia termica da fonti rinnovabili. È quindi essenziale iniziare a pianificare la transizione, ad esempio con l’installazione di pompe di calore, già oggi in linea con questo obiettivo.
Sostituzione di un generatore di calore
Con la modifica del RUEn, negli edifici abitativi esistenti la sostituzione del generatore di calore (o di componenti rilevanti) deve garantire almeno il 10% di copertura del fabbisogno termico da fonti rinnovabili. In genere, l’installazione di una pompa di calore soddisfa questo requisito, ma le opzioni sono diverse.
Per orientarsi, sono disponibili documenti informativi scaricabili dal nostro sito ticinoenergia.ch:
– Casi studio RUEn, che presenta le situazioni più comuni, illustrando per ciascuna il contesto iniziale e le possibili soluzioni;
– Modifica del RUEn: Cosa cambia e cosa rimane;
– Modifica del RUEn: I principali aspetti legati alle esigenze per gli edifici nuovi;
– Modifica del RUEn: I principali aspetti legati alla sostituzione di un generatore di calore, dove vengono esposte e riassunte le soluzioni adottabili per la sostituzione di un impianto di riscaldamento, così come gli articoli dei regolamenti e delle leggi di riferimento.
Il 10% indicato è descritto nell’art. 29 del RUEn. Il requisito si considera soddisfatto se l’edificio raggiunge almeno la classe D del CECE, è stato costruito o completamente risanato dopo il 2009, oppure è certificato Minergie. In alternativa, per caldaie a gas allacciate alla rete, è sufficiente l’uso documentato di almeno il 20% di gas rinnovabile. Se nessuna di queste condizioni è realizzabile, è possibile ricorrere a una delle 11 soluzioni standard previste dall’allegato 7 del RUEn.
UN esempio pratico: sostituzione di una caldaia a olio con il teleriscaldamento
Situazione iniziale:
Edificio residenziale del 1998 riscaldato con una caldaia a olio, che produce anche acqua calda sanitaria. La caldaia, pur funzionante, ha oltre 20 anni e verrà sostituita entro un anno.
Esigenze normative:
La sostituzione del generatore deve rispettare l’art. 29 RUEn, che richiede la copertura di almeno il 10% del fabbisogno termico con fonti rinnovabili.
Soluzione proposta:
È presente una rete di teleriscaldamento nelle vicinanze dell’edificio. Il collegamento consente di eliminare caldaia, boiler, canna fumaria e serbatoi dell’olio, sostituendoli con una sottostazione di teleriscaldamento, un gruppo di distribuzione per il riscaldamento e un nuovo boiler per l’acqua calda sanitaria. La configurazione corrisponde alla soluzione standard SS5.
Vantaggi e sinergie:
– Risparmio di spazio grazie a impianti più compatti;
– Nessuna necessità di canna fumaria, che può essere riutilizzata come passaggio per impianti tecnici (es. fotovoltaico);
– Eliminazione dei serbatoi dell’olio, con possibilità di riutilizzare gli spazi liberati;
– Migliore comfort abitativo: eliminazione di odori, rumori e necessità di ventilazione continua;
– Possibilità di effettuare recupero del calore residuo tramite boiler con pompa di calore, evitando il surriscaldamento del locale tecnico.
Pianificazione:
Il collegamento è possibile solo se la rete è disponibile nelle vicinanze. La presenza può essere verificata tramite la mappa interattiva sul sito cantonale OASI. In caso di rete esistente ma non nelle dirette vicinanze, è utile segnalare l’interesse di collegamento al gestore, che potrà valutare eventuali estensioni. È consigliabile pianificare con anticipo, soprattutto se la rete non arriva ancora nelle vicinanze dell’edificio.
Contesto normativo:
L’art. 3 RUEn, basato sull’art. 5f LEn, consente ai Comuni di imporre l’allacciamento a una rete di teleriscaldamento per edifici nuovi o soggetti a sostituzione del generatore, a condizione che la rete sia alimentata per almeno il 75% da fonti rinnovabili o calore residuo.
Pianificare per tempo evita scelte affrettate
La sostituzione del generatore di calore è inevitabile ogni 20-25 anni. In caso di guasto improvviso, si rischia di dover decidere in fretta, senza valutare costi, alternative e impatti a lungo termine. È quindi consigliabile informarsi in anticipo, confrontare le opzioni disponibili e pianificare con l’aiuto di professionisti.
Meglio puntare subito sul 100% rinnovabile
Anche se l’uso di fonti fossili è ancora consentito nei risanamenti, gli obblighi legati all’efficienza energetica rendono queste soluzioni complesse e costose. Le alternative rinnovabili (legna, pompe di calore, teleriscaldamento) sono spesso più semplici da realizzare e beneficiano di incentivi pubblici.
Supporto alla cittadinanza
– L’Associazione TicinoEnergia offre una consulenza orientativa gratuita;
– Il programma calore rinnovabile fornisce consulenze gratuite a domicilio per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, con analisi personalizzate:
www.calorerinnovabile.ch
– Per una valutazione completa in loco su tutto l’edificio, il servizio più indicato è la Bussola Energia: www.bussolaenergia.ch
Scopri ulteriori esempi nell’articolo dedicato al tema che trovi sul nostro blog: https://www.ticinoenergia.ch/it/blog.html





